Cambia la relazione che hai con te stesso, crea un mondo nuovo, magari che sappia di formaggio.

Quando stiamo male o abbiamo un dolore che è invalidante, perché ci impedisce di vivere il quotidiano il libertà, andiamo alla ricerca di rimedi che abbiano una risoluzione immediata.

Non ci poniamo, se non raramente, il pensiero di come siamo arrivati a quello stato d’essere.
Non cerchiamo la radice.
Non ci assumiamo la responsabilità di sentire che c’è qualcosa che ci sta parlando e sta chiamando la nostra attenzione.

La ricerca rapida va sempre a un antinfiammatorio, un antidolorifico, qualcosa che nell’immediato mi stoni e mi levi il dolore come rumore fastidioso, sordo, di sottofondo, che non voglio più sentire.

Delego la responsabilità ad un altro perché si prenda in carico il mio dolore e lo “curi”, così se non dovesse funzionare avrò sempre un esterno verso cui rivolgere il dito inquisitore.

Lo Shiatsu non te lo permette.
Lo Shiatsu ti porta dentro te stesso.
Lo Shiatsu ti ascolta e ti fa ascoltare.
Lo Shiatsu ti sostiene e non ti fa sentire solo nell’attraversare questo processo di risoluzione.
Lo Shiatsu ti mette in una relazione sana, magari all’inizio non semplice, con te stesso.
Lo Shiatsu modifica il dialogo che hai con te stesso.
Lo Shiatsu ti fortifica.
Lo Shiatsu ti permette di conoscerti e poi di potere modificare ciò che nella conoscenza riconosci non esserti utile.
Lo Shiatsu ti da il coraggio necessario di assumerti la responsabilità della presa in carico di te stesso.
Lo Shiatsu è per chi realmente vuole “guarire” se abbiamo integrato il concetto di malattia e non di manifestazione di un bisogno.

Se poi vi piace continuare a nutrirvi del vostro dolore, se stare li vi permette di avere attenzione ed essere visti dagli altri, se la vostra predisposizione è al vittimismo allora fate bene a cercare altre vie.

Ma se volete una possibilità diversa per la vostra storia e per la vostra memoria, che non sia solamente dolore e fatica allora lo Shiatsu è la via.

In foto un amico…perché tale ormai lo ritengo…che dopo l’ultimo trattamento mi ha rimandato di sentirsi:
“Cremoso come un formaggio, non una cosa stagionata. Libero”.
Una nuova possibilità di lettura di se stessi, può sembrare strana, non usuale, bizzarra, tutto quello che volete…ma possiamo scoprire felicemente di essere del formaggio cremoso…e questo farci sentire liberi.


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