Asana letteralmente vuol dire Sedersi…però quando mi siedo prendo una posizione.
La posizione è in confronto a noi, agli altri e all’universo.
Patanjali inventò 6 Asane…
(Pensiero estrapolato seguendo il seminario di IV livello di yoga del Maestro Aruna)

Lo condivido perché ogni volta che seguo i seminari con il Maestro, mi apre punti di riflessione che maturano nel tempo, scorrono dentro, sedimentano a volte e poi si esprimono nella pratica dello yoga.

A riguardo riflettevo sulla gradualità con cui si arriva a fare le posizioni yoga, molti pensano che far yoga vuol dire sapersi mettere a testa in giù e piedi in aria, mi è capitato che alcuni mi domandassero (nell’ultimo periodo sempre più frequentemente) “ma tu ti metti a testa in giù e insegni a farlo?”
No, io non insegno a mettersi a testa in giù, io mi accompagno, nella pratica di chi mi segue, a fare delle posture che CI AIUTINO a mobilitare e sciogliere i nostri corpi con gradualità. PERMETTENDOCI di sentire che le contrazioni del nostro corpo si allentano, che possiamo esprimerci in tutto il nostro potenziale senza dolore, usando all’inizio posture semplici nell’essere seguite.
Posture che lavorano nello specifico per sbloccare le articolazioni, mobilitare la colonna vertebrale e renderla elastica, rafforzare i tendini e tonificare la muscolatura e lo scheletro.
Posture che a prima vista sembrano “babbe “ ma che in realtà dietro hanno una forte struttura e potenza non solo a livello fisico.
Se fatte con costanza e in maniera adeguata ti portano a sentire che il lavoro non rimane mai circoscritto al solo livello fisico,ma va oltre…magari ti mette di buonumore, magari ti fa dormire meglio, magari ti placa il mal di testa, magari lavora in maniera sottile e nel tempo senti dei cambiamenti interiori che non sai bene esprimere a parole ma che ti piace assaporare. Magari modificano e ci danno percezione di altro che sta in noi…

Dopo anni di pratica base… per modificare il nostro corpo, il nostro sistema nervoso ed emozionale a sapere andare oltre, senza rischiare di farci male, di violentarci o di non sapere gestire l’effetto di determinate pratiche, perché mettersi a testa in giù ha delle implicazioni fisiche ed emotive da dovere gestire…solo allora ci metteremo a testa in giù.
Quindi ci vediamo tra almeno 10 anni di pratica…

Se proprio non si sa resistere all’impulso di farlo ci sono scuole di acrobatica, contorsionismo, di arte circense e simili varie, che possono soddisfare tali richieste ( ma ritengo che anche li ci sia un lavoro a monte non indifferente).
Io ho scelto un altro percorso nella vita.
E ringrazio i miei insegnati di yoga e il mio Maestro, che tutt’ora seguo nella mia pratica personale, per avermi mostrato questa via…che sento di volere continuare a percorrere.

                                                                                                                                    GIADA STAFFETTA


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